10 Apr Auguri di Buona Pasqua 2017 da suor Laura
Buona Pasqua amici tutti che mi leggete.
Scrivo stavolta dall’Italia, dove mi trovo in convalescenza dopo un ennesimo intervento, una protesi inversa alla spalla destra. É la conseguenza di avere usato troppo il braccio e la spalla nel lavoro, nel portare pesi, forse nel cullare bambini. Me ne sono passati tanti tra le braccia, dolcissimi pesi da curare, consolare, amare.
Quegli stessi bambini che voi ci aiutate a far vivere e ai quali regalate un futuro. Ecco perché apro questa mia augurandovi BUONA PASQUA, cioè BUONA FESTA DELLA VITA che vince nonostante il dolore, la sofferenza, la morte.
Dice Turoldo, un teologo/poeta nato poverissimo in famiglia numerosa, che “il più dolce di tutti i Sacramenti della Chiesa è quello dell’ amore e della compassione, della pietà e dell’amicizia, il sacramento che ci rende davvero umani”. Realtà uniche che sgorgano direttamente dal cuore di Dio, “IL MISERICORDIOSO” per eccellenza, Colui che ci ha voluto un bene così grande che lo ha portato a morire per noi. La sua morte in cambio della nostra vita, la mia, la vostra, di tutti gli uomini passati, presenti e futuri. Solo riscoprendo il significato vero e profondo di quelle quattro parole ci sintonizzeremo sulla rotta di Dio, e potremo sperare di non leggere più sui giornali dei “300 bambini addestrati dal Daesh a morire”. O dei resti di 796 bimbi trovati sepolti in una fossa comune in Irlanda.
Voi, amici che leggete, avete già sintonizzato il GPS del cuore sulla rotta della Vita regalandola giorno dopo giorno, anno dopo anno non solo ai vostri figli ma anche a creature lontane che forse non incontrerete mai di persona. Sono ormai migliaia i giovani – ieri bambini – che ad Adwa sono cresciuti e crescono e si lanciano nell’avventura della vita grazie a voi. Molti hanno già spiccato il volo verso un destino ormai tracciato, raggiungendo traguardi insperati.
Luam è diventata pilota nella linea aerea nazionale.
Benjam è medico.
Tewoelde è ingegnere.
La società etiope si è arricchita, grazie a voi, di professionisti, di padri e di madri che poco per volta costruiscono dall’interno il loro paese, senza sogni di fughe su barconi o altro.
Il vostro contributo, all’apparenza modesto, risolve alla radice e nel modo giusto un problema che molti governi non riescono a gestire: la disperazione delle migrazioni clandestine.
Tra poco avremo anche un altro punto di forza su cui far leva per aiutare la nostra gente a restare dov’è nata: l’ospedale. Al momento una squadra di elettricisti sta terminando l’impiantistica. Le sale operatorie e le sale parto sono in lavorazione. Decine di containers partono portando il necessario per completare la prima parte della costruzione che sarà inaugurata – si spera – tra non molto. Infermieri, personale medico e amministrativo sono già ad Adwa per imparare la lingua e familiarizzare con la legislazione e la cultura locali. Gruppi di sanitari si turnano in tempistiche sempre più ravvicinate per assistere la popolazione. Strumentazione ospedaliera è già arrivata permettendo di allargare il raggio delle prestazioni e degli interventi.
Dunque ad Adwa la Pasqua sta diventando realtà, pur sempre tra problemi e difficoltà enormi, perché la vita cresce, è curata, protetta, restituita alla sua dignità di Immagine del suo Creatore. Tutto questo anche grazie a voi, che con noi abbracciate quella fetta di mondo facendola vostra.
Per questo posso ripetere sapendo quanto sia vero il mio/nostro augurio: BUONA PASQUA!
Suor Laura e tutti della missione