Auguri di Pasqua 2016

Auguri di Pasqua 2016

Amici carissimi, mi accingo stasera, 8 marzo, Festa della Donna, a scrivere gli auguri Pasquali.

Compito grato che ci mette in diretto contatto con voi, che con noi condividete fatiche e speranze per questi figli che corrono nei nostri cortili e siedono nelle aule scolastiche.

Pasqua è festa della Vita che vince per sempre la morte: mentre scrivo queste parole, fondamento della nostra Fede, non posso non pensare alle quattro suore di M. Teresa di Calcutta trucidate in Yemen. Al sacerdote salesiano barbaramente ucciso. Ai laici collaboratori che hanno perso la vita solo perché cristiani che cercavano di aiutare i più poveri, gli anziani, i malati, i bambini.

Eppure noi gridiamo ancora più forte che la VITA NON MUORE, e che, come dice San Paolo, in Gesù risorto e vittorioso noi siamo già risorti e glorificati con Lui.

Accanto a questi nostri fratelli e sorelle, martiri della Fede, noi continuiamo a lavorare e a batterci perché questa eterna quaresima che il mondo sembra attraversare possa davvero giungere al suo traguardo finale: la Risurrezione. E con essa la misericordia, la tenerezza dei gesti e delle parole, la Speranza ritrovata, la solidarietà con chi è affamato, assetato, nudo, prigioniero, esule, rifugiato, perseguitato, ammalato.

Allora la Pasqua sarà veramente portatrice di quei “cieli nuovi e terra nuova” di cui si parla nelle scritture.

Vi racconto due storie di vita di bambini della missione, che potrete trovare documentate sul sito dell’Associazione www.amicidiadwa.org.

milete treccineMilitè è una nostra allieva di III elementare, travolta da un’auto riportando gravissime ferite. È arrivata alle soglie della morte, ha subito un intervento all’intestino con complicanze quasi impossibili da gestire nel locale ospedale. Assieme ai genitori abbiamo deciso di dimetterla dalla struttura sanitaria dove aveva sviluppato una setticemia per la mancanza di igiene e di medicazioni appropriate.

Ci siamo detti: “…alla missione, se muore, almeno muore nel pulito”.

É seguita la nostra quotidiana assistenza, col supporto a distanza degli amici medici di Padova. Infinite ore passate a vegliarla.

Il viaggio lampo in Italia per avere le medicine adatte. Tre mesi di speranze altalenanti, ma alla fine la piccola è guarita, è VIVA, è tornata a scuola.

 

jesus pelucheYesus è un neonato abbandonato per strada perché affetto da spina bifida. Parcheggiato per tre mesi nel locale ospedale dove nessuno sapeva che fare. Una larva di creatura che abbiamo notato mentre assistevamo Militè, finché i medici ci hanno chiesto: “…perché non lo prendete voi? Noi che ci facciamo? Lo buttiamo?”. Ovviamente lo abbiamo accolto, altrimenti sarebbe diventato pasto per le iene o merce ambita per il mercato degli organi. Fortunatamente ci è stata segnalata l’opportunità di ricovero gratuito presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove il piccolo ha subito due pesantissimi interventi che lo hanno salvato. Yesus è ora un inno alla VITA per chiunque lo veda nel suo lettino. Intorno a lui si turnano nell’assistenza famiglie e amici, insieme alla nostra infermiera di Adwa, Fana.

Due piccole storie di due piccole vite, salvate perché la missione esiste, perché voi ci permettete di continuare a lavorare per i piccoli e gli ultimi che hanno la sfortuna di essere nati in un luogo disperato.

Guardate le fotografie di Militè e di Yesus e sentitevi dire da loro, a nome di tutti i bambini di Adwa:

GRAZIE, BUONA PASQUA, BUONA VITA!

Sr Laura

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