23 Lug Emergenza Sorrisi ETS opera all’ospedale di Adwa: una Missione di Cuore e Speranza
Qualche settimana fa, presso l’ospedale Kidane Mehret di Adwa, abbiamo avuto il privilegio di ospitare un gruppo straordinario di medici e volontari di Emergenza Sorrisi ETS. La loro passione, professionalità e dedizione hanno portato speranza e trasformazione, lasciando un segno indelebile sui pazienti, sulle loro famiglie e sui membri del team.
Chi è Emergenza Sorrisi ETS
Emergenza Sorrisi è un’organizzazione non profit italiana, che in diversi paesi del mondo, dedica assistenza chirurgica e medica ai bambini affetti da malformazioni del volto, ustioni o traumi da guerra. Fondata con l’obiettivo di restituire il sorriso ai bambini meno fortunati, l’organizzazione si avvale di un network di medici e volontari altamente qualificati, impegnati a portare cure specialistiche e formazione locale. La loro missione è migliorare la qualità della vita dei bambini che nascono con labio-palatoschisi o che subiscono incidenti invalidanti.
La Missione ad Adwa
La recente missione presso il nostro ospedale ha visto il team di Emergenza Sorrisi ETS impegnato in una settimana intensa di interventi chirurgici, consultazioni mediche e attività di formazione. Il gruppo, guidato dal Dott. Mario Altacera e coordinato da Valentina Maietti, era composto da 9 persone tra cui infermieri, anestesisti e chirurghi. La dedizione e la passione sono state palpabili in ogni gesto. “Siamo una grande famiglia. Un gruppo affiatato”, così Valentina descrive Emergenza Sorrisi.
Per raccontare questa incredibile esperienza di professionalità e solidarietà, abbiamo raccolto alcune testimonianze dai medici che hanno partecipato alla missione.
L’ospedale Kidane Mehret ha accolto il team non solo con una calorosa ospitalità ed una collaborazione impeccabile del personale locale, ma anche con un’adeguata preparazione di tutte le attrezzature mediche, sale operatorie, strumentazioni specifiche che hanno permesso al gruppo di operare in condizioni ottimali, superando le aspettative. Per questo sono da ringraziare Suor Laura, Leda Signori ed i volontari di ASPOS, Suor Pauline e tutto il suo staff all’interno dell’ospedale. “Siamo stati accolti come se fossimo di famiglia. In missione ad Adwa si respira un’ atmosfera fenomenale” ha raccontato Valentina. “Ci siamo sentiti a casa” ha aggiunto Mario.
Obiettivi e risultati
L’obiettivo principale della missione era duplice: eseguire interventi chirurgici complessi e formare il personale locale per garantire una continuità di cura anche dopo la partenza del team italiano. Durante la missione, sono stati eseguiti interventi chirurgici multipli su 52 bambini dai 5 mesi ai 14 anni, concentrandosi principalmente su malformazioni facciali come il cosiddetto labbro leporino e la palatoschisi. “Gran parte dei bambini che abbiamo operato avevano entrambe le patologie. Abbiamo quindi fatto doppio intervento su quasi tutti” – ci ha spiegato Valentina.
La dottoressa Tania Fazio, chirurgo plastico, ha descritto con commozione il momento in cui i genitori vedono i loro figli dopo l’intervento: “È come se li vedessero per la prima volta. Ridiamo una conformazione naturale al volto, ma anche funzionale. E poi i bimbi sorridono, forse per la prima volta”.
Christian Coppolino, infermiere, ci racconta come “la magia avviene tutte le volte che uno di noi consegna i figli ai loro genitori. A volte facciamo a gara per consegnarli nelle loro mani perché la scena ricorrente di vedere le mamme e papà increduli al nuovo incontro con i loro bambini è talmente emozionante che ci restituisce quella dimensione di totalizzante gioia che ci spinge ogni volta a ripartire per una nuova missione”.
Uno degli episodi più toccanti che ci raccontano riguarda l’incontro e l’intervento su una bambina precedentemente operata dal dott. Fasolo. La bimba di 5 anni, vittima di guerra con gravi ustioni su tutto il corpo, aveva già subito diversi interventi ma ancora non riusciva a chiudere la bocca e muovere gli arti a causa della retrazione cicatriziale. Ora riesce a muovere liberamente gli arti e ha ripreso la funzionalità del collo. “Ho avuto la sensazione che il mio progetto fosse quello di andare lì per continuare il lavoro di Giampaolo.” ci confessa Tania “Mi viene la pelle d’oca a ripensarci”.
Continuare il lavoro di Giampaolo ha significato molto per il team, creando un legame emotivo forte con la piccola paziente e la sua famiglia. Anche Christian è rimasto profondamente colpito da questo episodio “Questa bambina ci ha spezzato il cuore per i suoi occhi profondi e pieni di luce. L’intervento su di lei ha richiesto ore di lavoro, ma ha permesso di portare a termine il percorso iniziato dal dott. Fasolo e di restituire speranza a una famiglia devastata dalla tragedia della guerra”.
Sfide superate con professionalità e determinazione
La missione non è stata priva di sfide. Mario Altacera, chirurgo plastico maxillo-facciale e team leader, ha sottolineato la professionalità e la preparazione dei volontari di Emergenza Sorrisi. “Siamo una macchina da guerra!” ha scherzato, lodando la capacità del gruppo di affrontare le difficoltà con serenità, impegno e professionalità. “Le sfide sono sempre quelle legate al fatto di operare bambini piccoli. Sono pazienti molto critici e il livello di attenzione deve essere ottimale. Per partecipare alle missioni di Emergenza Sorrisi, anestesisti, chirurghi e infermieri devono avere un profilo professionale impeccabile”.
Christian ci racconta che “nell’ospedale spesso è mancata l’elettricità durante gli interventi. Ma si continuava a lavorare al buio. Il lavoro andava portato a termine”. Tania aggiunge “davanti alle difficoltà ti rimbocchi le maniche e le superi con impegno e professionalità.”
Eleonora Onofrillo – infermiera – alla sua prima missione con Emergenza Sorrisi, ha descritto come l’esperienza le abbia ricordato il motivo per cui ha scelto di diventare infermiera. “Là si ritrova anche l’aspetto umano del nostro lavoro che in Italia spesso si dimentica” ha detto, evidenziando l’impatto emotivo e la gratitudine della popolazione locale.
Collaborazione e speranza per il futuro
La missione ad Adwa è stata resa possibile grazie alla straordinaria collaborazione tra Emergenza Sorrisi, la comunità locale e il personale sanitario in organico. Il team è stato accolto con calore e gratitudine. “Abbiamo a cuore i bambini nella stessa maniera,” ha affermato Christian Coppolino, convinto che questa collaborazione possa continuare a portare nuovi sorrisi e speranza. “Abbiamo visto come il lavoro della vostra associazione, delle suore salesiane, dei nostri colleghi etiopi sia esclusivamente orientato al miglioramento della qualità della vita della gente del posto, in un ospedale che è unico nel raggio di centinaia di chilometri, e che offre cure e riparo a centinaia di ammalati.”
Il dott. Mario Altacera aggiunge “è stata una piacevole sorpresa trovare in una missione un ospedale che garantisce standard di livello europeo. Dove le figure sanitarie locali sono molto attente, medici e infermieri locali molto preparati”. Aggiunge: “Io spero di poter continuare ad operare ad Adwa perchè è la quintessenza per chi come me ha la volontà di fare missioni umanitarie”
Uno degli obiettivi principali di Emergenza Sorrisi è quello di formare personale locale (chirurghi, anestesisti, infermieri) per rendere autonomo il progetto nel lungo periodo. In questo momento il personale dell’ospedale di Adwa continua a tenere aggiornati a distanza i medici sulle condizioni post-operatorie dei bambini, informandoli sullo stato del paziente e chiedendo consigli terapeutici dove necessario.
Da parte di Suor Laura e di tutta la comunità di Adwa c’è già stata la richiesta di tornare quanto prima!
Un ringraziamento speciale
Noi di Amici di Adwa vogliamo esprimere un sentito ringraziamento verso il team di Emergenza Sorrisi ETS per il loro lavoro presso il nostro ospedale. È stato un piacere collaborare con loro, sentire le loro testimonianze, vedere i volti dei bambini trasformati e gli occhi dei genitori pieni di luce e speranza per il futuro. Un valore inestimabile. Speriamo di riaverli presto.
La loro missione presso l’ospedale di Adwa è stata una testimonianza di professionalità, passione e amore.
Ogni intervento ha cambiato la vita di un bambino e dei suoi familiari ridonando futuro a famiglie intere. Il legame creato con la nostra comunità e l’ospitalità ricevuta sono stati fondamentali per il successo della missione. Valentina ha concluso dicendo: “Io ho lasciato ad Adwa un pezzo di cuore e non vedo l’ora di ritornare,” esprimendo un sentimento condiviso da tutto il team.
Anche la caposala Suor Pauline, in un videomessaggio da Adwa, ci dice: “siamo stati fortunati ad avere auvto i dottori di Emergenza Sorrisi nel nostro ospedale. A nome di tutti i bambini operati e dei loro genitori, esprimiamo gratitudine e gioia per il lavoro fatto con amore. Anche lo staff di Kidane Mehret ringrazia per questa nuova esperienza condivisa, così ricca. Come hanno visto, ci sono ancora tanti casi che hanno bisogno di loro, per cui diciamo loro: cari amici, vi aspettiamo a gennaio con il cuore carico di affetto, arrivederci a presto!”