03 Nov RAGGIUNTO UN ACCORDO DI CESSAZIONE OSTILITA’
Non era la prima volta che i rappresentanti del governo etiope e del fronte tigrino si incontravano in territorio neutrale per cercare un accordo e mettere fine alle ostilità. Per questo le speranze sull’appuntamento in Sudafrica, già rinviato di alcune settimane, erano tiepide.
Invece il 2 novembre, alla vigilia del secondo anniversario di guerra, dopo dieci giorni di negoziati a porte chiuse, la conferenza stampa e la pubblica stretta di mano tra il negoziatore capo per il governo etiope, Redwan Hussein, ed il negoziatore capo del Tigray Getachew Reda, hanno sancito pubblicamente la fine delle ostilità.
Il comunicato pubblicato dichiara: “Abbiamo deciso di mettere a tacere definitivamente le armi e porre fine ai due anni di conflitto nel nord dell’Etiopia. Il conflitto ha portato a un tragico grado di perdita di vite umane e mezzi di sussistenza ed è nell’interesse dell’intero popolo etiope lasciarsi alle spalle questo capitolo di conflitto e vivere in pace e armonia È fondamentale riaffermare il nostro impegno a salvaguardare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Etiopia e a sostenere la Costituzione della Repubblica Democratica Federale dell’Etiopia. Pertanto, l’Etiopia ha una sola forza di difesa nazionale. Abbiamo anche concordato un programma dettagliato di disarmo, smobilitazione e reintegrazione per i combattenti del TPLF, tenendo conto della situazione della sicurezza sul campo”.
Entrambe le parti si impegnano a “rafforzare ulteriormente la collaborazione con le agenzie umanitarie per continuare a inviare aiuti a tutti coloro che necessitano di assistenza. Abbiamo concordato di attuare misure transitorie che includono il ripristino dell’ordine costituzionale nella regione del Tigray, un quadro per la risoluzione delle divergenze politiche e un quadro della politica di giustizia transitoria per garantire responsabilità, verità, riconciliazione e guarigione”.
“Per iniziare ad attuare questi impegni senza indugio – prosegue il comunicato – abbiamo deciso di fermare ogni forma di conflitto e propaganda ostile. Faremo solo dichiarazioni a sostegno della rapida attuazione dell’accordo. Esortiamo gli etiopi nel Paese e all’estero a sostenere questo accordo, fermare le voci di divisione e odio e mobilitare le loro risorse per la ripresa economica e il ripristino dei legami sociali”. Da parte sua il governo etiope assicura di volere proseguire “gli sforzi per ripristinare i servizi pubblici e ricostruire le infrastrutture di tutte le comunità colpite dal conflitto. Gli studenti devono andare a scuola, i contadini e i pastori nei loro campi e i dipendenti pubblici nei loro uffici. L’accordo richiede il sostegno del pubblico per la sua corretta attuazione. Questo è un nuovo e promettente capitolo nella storia del Paese”.
Restano tanti interrogativi: come agiranno ora le altre milizie armate coinvolte nel conflitto ma non rappresentate negli accordi di pace? ovvero cosa farà l’esercito eritreo? e le forze militari delle altre etnie? Ci saranno modifiche nei confini tra regioni e / o tra Etiopia ed Eritrea? Come e da chi verranno giudicati i crimini di guerra commessi?
RaiNews riporta: “Ora spetta a tutti noi onorare questo accordo”, ha affermato il negoziatore capo per il governo etiope, Redwan Hussein. Il negoziatore capo del Tigrè Getachew Reda ha concordato e ha sottolineato che sono state fatte “dolorose concessioni”. Ha ricordato che “il livello di distruzione è immenso”…
Speriamo con tutto il cuore che alle parole seguano i fatti, che finisca ogni forma di violenza, che si faciliti davvero l’accesso degli aiuti umanitari, contrariamente a quanto fatto da agosto ad oggi.
Ma con grande gioia per questo primo passo, vogliamo ringraziare tutti voi per non aver mai lasciato solo questo popolo, sapendo che ci sarete anche nel momento in cui si comincerà a ricostruire!
Ecco una breve rassegna stampa:
La Repubblica
Africa Rivista – articolo sull’accordo di pace – Articolo sulle conseguenze economiche della guerra
Articoli su Focus on Africa:
AGGIORNAMENTO 04/11/22:
Tigray TV ha pubblicato immagini di nuovi bombardamenti con droni in Tigray (Adigrat e Maichew)…
Indiscriminate Shelling in Adigrat
—
Shelling in Adigrat kills civilians including a three-year-old child
For More: – https://t.co/FAMcIi9Pv9#Tigray pic.twitter.com/1aQ7N5GJga— Tigrai Television (@Tigrai_TV) November 4, 2022
AGGIORNAMENTO 7/11: avviato a Nairobi il meeting per l’implementazione della cessazione delle ostilità – leggi il comunicato dell’Unione Africana (engl.)
AGGIORNAMENTO DEL 12/11: firmato l’accordo a Nairobi – leggi il nostro approfondimento qui