Una guerra che non finisce mai: Marta sta affrontando la malaria

Una guerra che non finisce mai: Marta sta affrontando la malaria

Ad Adwa la guerra è finita, ma le sue terribili conseguenze sembrano non finire mai.

Marta non ricorda quasi niente dei giorni del conflitto, eppure ha già vissuto tanto dolore: a soli 3 anni, ha perso il padre e la sua casa, ed è stata costretta a scappare insieme alla mamma e ai suoi fratellini in un campo profughi di Adwa, dove purtroppo si sopravvive in pessime condizioni igienico sanitarie.

É qui che Marta, come tante altre bambine e bambini, ha contratto la malaria: una malattia che dopo il conflitto, a causa dell’affollamento dei campi profughi, sta diventando endemica. Qui, la malaria non è un semplice malessere stagionale: è una minaccia quotidiana, spesso letale, soprattutto per i più piccoli.

Accompagnata da polmonite e febbre alta, Marta già debolissima, stava rischiando la vita.

La madre, disperata, l’ha portata all’Ospedale “Kidane Mehret” di Adwa, che per lei rappresentava l’ultima speranza.

In questo luogo Marta ha trovato medici e personale sanitario competente e preparato, che è stato in grado di capire tempestivamente la situazione e iniziare il percorso di cura, evitando ulteriori complicazioni che avrebbero potuto essere fatali.

A pochi giorni dal ricovero, Marta si sta riprendendo e presto potrà tornare a giocare con i suoi fratelli!
La storia di Marta, è una storia di salvezza. Ma purtroppo non è sempre così. Tanti, troppi bambini non hanno le stesse possibilità di salvarsi.

La nostra collaboratrice Silvia, durante la sua recente visita ad Adwa, ha ricostruito un quadro chiaro della situazione, decisamente allarmante: “In passato, la malaria non era endemica ad Adwa, situata a quasi 2000 m di altitudine, e colpiva solo poche persone che vivevano vicino al fiume nella stagione delle piogge. Tutto purtroppo è cambiato con l’arrivo degli sfollati e i profughi del conflitto, che arrivano dalle zone di confine, molti già malati. Il sovraffollamento nei campi dei profughi ha favorito la diffusione della malattia, attraverso le zanzare.
La popolazione di Adwa, non abituata a riconoscerne i primi sintomi, arriva spesso a chiedere il ricovero nel nostro ospedale già in serio pericolo di vita, a volte con complicazioni cerebrali.”

Ogni giorno l’ospedale affronta situazioni come quella di Marta. Ogni giorno, bambini arrivano in condizioni disperate. Ogni giorno la malaria è una realtà brutale. E la verità, cruda e dolorosa, è che la malaria uccide se non viene trattata in tempo. Ogni minuto conta.

Il nostro ospedale e tutto il personale sanitario stanno facendo il possibile per garantire a tutti coloro che bussano alle nostre porte le giuste cure e la possibilità di salvarsi

Le donazioni che riceviamo ci permettono di fornire cure essenziali, ma non sono mai abbastanza. Abbiamo bisogno di aiuto. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Servono farmaci antimalarici, antibiotici, dispositivi usa e getta per le flebo, test di laboratorio,…

Ogni gesto, ogni donazione può fare una differenza enorme. 

Sembra incredibile, ma con soli 15€ puoi finanziare la terapia endovenosa di un bambino, con 30€ puoi coprire il suo ricovero per 5 giorni.

Cosa puoi fare tu per sostenere la lotta contro la malaria?

Per fare sentire il tuo sostegno a Marta e ai tanti bambini malati e loro madri di Adwa puoi fare una donazione libera per il progetto ospedale oppure impostare una donazione ripetitiva per sostenere ogni mese assistenza gratuita, antibiotici, medicinali e futuro.

Grazie di cuore per quello che potrai fare!

Vuoi saperne di più sulla Malaria ad Adwa?

La malaria: conoscerla per combatterla

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