L’ospedale Kidane Mehret è sotto pressione: ci sono solo 2 medici per centinaia di pazienti: neonati, bambini, mamme e anziani in cerca di cure. 2 soli medici, costretti a turni di oltre 20 ore per coprire tutti i reparti — pediatria, maternità, pronto soccorso, ortopedia. Sono stremati. Cresce il rischio di errori, si rallentano le diagnosi e la qualità delle cure diminuisce.
Serve aiuto. Servono medici. Adesso.
Con il tuo aiuto possiamo assumere nuovi medici e formare il personale, così da garantire cure tempestive, sicure e all’avanguardia. Ogni corso, ogni ora di formazione, ogni nuovo medico in reparto si traduce in vite salvate.
“La formazione continua per il personale sanitario è fondamentale per garantire cure di alta qualità ai pazienti. Qui all’ospedale, molti infermieri, tecnici e ostetrici affrontano per la prima volta corsi come il BLSD, essenziali per gestire emergenze. Ho visto quanto entusiasmo e voglia di imparare ci sia tra il personale: in poche ore riescono ad acquisire conoscenze fondamentali. Ogni infermiere, tecnico o ostetrico che acquisisce nuove competenze diventa un tassello in più per garantire cure migliori”
“All’ospedale Kidane Mehret sono l’unico chirurgo. Questo significa essere reperibile ogni giorno, anche di notte, perché qui le emergenze non si fermano mai. A volte la stanchezza è tanta, ma ogni intervento può salvare una vita. I pazienti arrivano da lontano, spesso a piedi, e portano con sé storie difficili: ferite di guerra, tumori, complicazioni, bambini denutriti.
“La formazione è vita. Qui abbiamo strumenti che possono salvare neonati appena venuti al mondo, come l’isola neonatale, ma senza persone formate restano solo macchine spente. È fondamentale che l’équipe ostetrica sappia intervenire con sicurezza durante il travaglio e il parto, che conosca le manovre giuste, che sappia accogliere e rianimare. Con una formazione adeguata sul benessere fetale, sull’umanizzazione del parto e sulla rianimazione neonatale, l’ostetricia di questo ospedale potrebbe diventare un faro di speranza per tutto il Tigray.” – 
