Amal e la sua epilessia: l’importanza dell’Ospedale
Una storia di redenzione, che dona speranza: Amal soffre di epilessia, e per permetterle di avere supporto e cure adeguate, il suo disturbo deve essere costantemente monitorato...
L’Ospedale Kidane Mehret sorge accanto alla missione salesiana di Adwa. Progettato con standard europei e realizzato con un’elevata qualità dei materiali e delle tecniche per garantire durevolezza nel tempo, l’edificio è in corso di completamento.
Da marzo 2019 sono state avviate le attività sanitarie nella prima ala dell’ospedale. Ad oggi sono stati gradualmente attivati i reparti di Ginecologia-Ostetricia, Terapia Intensiva Neonatale (NICU), Medicina, Chirurgia, Pediatria, Radiologia, tre sale operatorie, due sale parto, Pronto soccorso e Laboratorio analisi. Sono disponibili 42 posti letto che, una volta completati i lavori, arriveranno a 177 posti letto totali. Inoltre è presente un poliambulatorio comprendente Odontoiatria, Oculistica e Fisioterapia.
Il bacino di utenza comprende la città di Adwa ed i villaggi vicini, rispondendo anche i bisogni delle decine di migliaia di sfollati che vivono accampati in zona, a causa dell’occupazione militare dei territori di provenienza al confine con Eritrea e regione Amhara.
Grazie all’integrazione col progetto agricolo, i malati ricoverati nell’ospedale possono beneficiare del servizio di mensa interna per recuperare le forze, ricevere il giusto apporto nutrizionale e favorire la guarigione.
Durante la sanguinosa guerra in Tigray, il progetto è stato provvidenziale per la popolazione civile, isolata da tutti i servizi, provata da fame e violenze, privata di tutti i beni di prima necessità dalle milizie occupanti e dall’amministrazione federale in conflitto.
Scopri tutti i dettagli del progetto cliccando sui titoli qui sotto:
LE GRAVI CARENZE SANITARIE
All’avvio del progetto sanitario nel 2009, la situazione sanitaria in Etiopia era gravissima, in particolare in ambito materno ed infantile. 8 bambini su 100 morivano prima di compiere cinque anni. Ad oggi si stima che il 69% delle morti per parto o post partum a livello globale avvengano in Africa (fonte: OMS), ma non esistono dati certi sull’Etiopia. La mortalità infantile ufficialmente sembra calata, malgrado il nord abbia affrontato oltre due anni di conflitto e chiusura delle frontiere. Tante morti potrebbero essere prevenute con un’assistenza sanitaria adeguata e facilmente accessibile.
Ad Adwa esisteva un ospedale governativo che offriva servizi limitati in condizioni igieniche precarie (Non erano disponibili medicinali né dispositivi sanitari, la corrente elettrica arrivava ad intermittenza, la cucina andava a legna, il bucato veniva lavato a mano sul pavimento).
La pandemia da coronavirus e la guerra hanno notevolmente rallentato il cantiere, le importazioni di materiali dall’Italia e i viaggi dei tecnici per le installazioni dell’impiantistica, ma il progetto non si è mai fermato.
In emergenza guerra (2020-2022), sono stati aumentati i posti letto ed attivato il reparto di ginecologia – ostetricia per rispondere al grande bisogno di assistenza sanitaria.
Si stima di completare i lavori nell’arco di 1-2 anni (2025-2026).
Per gli operatori sanitari disponibili a fare volontariato o a candidarsi come personale stabile:
Dopo la guerra civile, la collaborazione col ministero della Sanità regionale e federale etiope è importante e significativa per poter sopperire alla carenza dei servizi pubblici e collaborare in modo costruttivo coi medici statali che a rotazione visitano ed operano all’ospedale Kidane Mehret.
Anche la collaborazione coi sanitari volontari italiani è fondamentale per offrire nuovi servizi e migliorare quelli esistenti.
Le competenze e potenzialità dei professionisti esteri e la collaborazione con l’Università Cattolica Etiope potranno guidare inoltre il percorso per diventare “Teaching Hospital” che permetterà agli studenti di Medicina e Infermieristica di studiare e mettere in pratica la formazione all’interno dei reparti dell’ospedale. Ci sono canali aperti anche per corsi di fisioterapia, specialità di cui c’è granze carenza nel Paese.
Ogni contributo è prezioso per pagare gli stipendi del personale locale, acquistare materiali di consumo fondamentali, attrezzare le nuove sale parto e sostenere le spese vive come la corrente elettrica, i pasti dei degenti e le pulizie.
Grazie di cuore per l’aiuto che potrete dare!
C’è ancora molto da fare per attrezzare i reparti e formare il personale: continuate a darci il vostro sostegno e ad avvicinare nuovi amici.
Grazie di cuore per l’aiuto che potrai dare!
C’è ancora molto da fare per attrezzare i reparti e formare il personale: continua a darci il tuo sostegno e ad avvicinare nuovi amici.
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