22 Ago Adwa sogna la sua scuola di infermieristica: tra fondi, accreditamenti e tanto lavoro – Un testo di Cecilia Sironi
Mi hanno chiesto dall’associazione Amici di Adwa di inviare un aggiornamento di quanto si sta facendo per arrivare all’importante traguardo dell’apertura di un corso per infermieri, anzi, del quadriennio in università (Bachelor in Nursing Studies che le indicazioni ministeriali etiopi chiamano Comprehensive BSC Nursing Program). Eccomi allora con qualche notizia!
N.B. iniziale: Chiedo venia a chi legge perché inserisco delle parole in inglese … è più forte di me, “faccio prima”. Prometto di provare comunque a spiegare cosa significano.
Nei mesi di marzo e aprile abbiamo lavorato per inviare il progetto al Rotary di Valle d’Idice che porterà avanti la richiesta di fondi per la scuola al Rotary International. È stato un lavorone, specie per ipotizzare le spese per personale e materiale. Inoltre siamo riusciti a ottenere delle importanti support letter (ovvero lettere che sostengono la necessità e importanza di avere una scuola infermieri a livello universitario a Adwa). Per questo siamo stati dal sindaco di Adwa, a Adigrat dal Vescovo, a Mekelle dal Ministro della salute del Tigray: questo per citare alcuni dei fitti impegni dalla fine di giugno all’inizio di luglio.
Last, but not least, con Suor Laura abbiamo anche incontrato alcune volte il Rettore di ECUSTA (Ethiopian Catholic University St. Thomas Aquinas) a Addis Abeba. L’obiettivo è di partire con una vera è propria Nursing School (nel senso universitario cioè, con quella che una volta si sarebbe chiamata Facoltà di Scienze infermieristiche) che sia una filiale di ECUSTA. Questo ateneo, infatti, ha già la School of Medicine, ma non una School of Nursing. Sempre nella settimana dal 30 giugno al 6 luglio, trascorsa con Sr. Laura e il dr. Maebel a Addis, abbiamo incontrato il Ministro dell’istruzione, la persona che si occupa della formazione universitaria e quella che si occupa di accreditamento delle sedi ovvero, di verificare che queste abbiano tutti i requisiti per autorizzare l’inizio delle attività didattiche (l’organismo che se ne occupa per tutta l’Etiopia è l’ETA, Education and Training Authorithy). Ci hanno chiesto altro lavoro preparatorio che chiede tutto l’impegno (innanzitutto mio!), sia di progettazione sia … “concreto”. Due esempi per illustrare questo “lavoro” sono, per gli aspetti teorici e di progettazione, la raccolta dei bisogni della giovane popolazione locale (Need Assessment), per gli aspetti più concreti finire di allestire la sede provvisoria.
L’utilità di avere una scuola per infermieri è evidente, ma dobbiamo “mostrare dati” e allora mi sono giovata dell’esperienza e conoscenze delle nostre realtà confinanti: Sr. Paola (Direttrice delle Scuole Kidane Mehret salesiane qui) e Abba Luan (il sacerdote salesiano che è il Dean del Don Bosco Technical College che confina con la Missione delle Salesian Sisters. In due giorni, e per di più in un weekend (12 e 13 luglio) sono riuscita a raccogliere con il loro aiuto e quello di insegnanti e animatori dello Youth Center salesiano, ben 126 questionari! Un amico e collega italiano mi ha impostato un modulo Google, e ho inserito tutti i dati prima di partire per l’Italia (avevo l’aereo il 14 luglio). Ora, tornata, sto inserendoli nella relazione.
Il secondo esempio del lavoro “concreto” è per gli spazi dedicati alla futura scuola. Inizialmente si pensava di partire con un primo anno, attendere la conclusione del primo ciclo (di 4 anni) e poi ricominciare con il primo. Ci è stato detto che è necessario dare continuità al corso quindi, gli spazi sono sufficienti per un anno, ma già dal prossimo non basteranno più. A breve urge quindi arredare i locali ancora vuoti, portare PC e stampante/fotocopiatrice (non ricordo in quale container stia arrivando il materiale), inserire scaffali e PC nella biblioteca, spero arrivi anche qualche sedia ergonomica (vista la situazione della mia schiena) ecc.
Le colleghe infermiere Nadia e Marina avevano già fatto un grosso lavoro per allestire la sala per esercitazioni pratiche: quella è praticamente a posto. Insomma, l’obiettivo è superare le visite ispettive sia del Rettore di ECUSTA sia della responsabile dell’ETA.
Allora, cari Amici, incrociamo le dita: io continuo con gli altri a lavorare per raggiungere l’obiettivo e poi … vediamo ogni giorno cosa accade. Direi che non è realisticamente possibile prevedere la partenza: la situazione è complessa e le variabili in gioco davvero numerose!
Ovviamente il lavoro preparatorio coinvolge anche la formazione e l’aggiornamento del personale infermieristico, e non solo, già presente in Ospedale quindi, sentite le volontarie di ASPOS che arriveranno in settembre-ottobre, stiamo già progettando dei corsi di aggiornamento. Altre news nel prossimo aggiornamento!