Agricoltura QCC: la filosofia di “si fa con quel che c’è”

Agricoltura QCC: la filosofia di “si fa con quel che c’è”

Come ci ha insegnato in questi anni il nostro caro Angelo Dell’Acqua, che ha progettato tutti gli edifici della missione di Adwa, in Africa bisogna tenere sempre in considerazione il fattore QCC: “Quello Che C’è”!

E così anche Giovanni Marchetti, responsabile del progetto agricolo, fa i conti ogni giorno con le attrezzature (poche) disponibili in missione, con i terreni in pendenza ed esposti sia al sole a picco che a piogge torrenziali, a seconda della stagione, con le scarse competenze tecnologiche dei lavoratori locali e l’impossibilità di trovare assistenza e manutenzione per i mezzi.

In questo periodo di rischio di contagi da Covid-19, anche i trasporti sono rallentati ed aumentati di costo. Oltre alle tensioni tra diverse etnie che sfociano in sabotaggi e furti. Così non è più sostenibile acquistare il foraggio per le mucche ad un migliaio di km di distanza, bisogna trovare il modo di produrselo da sè.

E’ in corso il progetto di realizzazione di una tettoia per essiccare il fieno durante la stagione delle piogge. Un prezioso contributo è stato elargito dalla Curia di Bologna assieme al Comitato Dividendi FAAC, che ringraziamo di cuore.

Analogamente, il concime non si trova sul mercato e bisogna ricavarlo dal letame della stalla: senza mezzi (nella speranza di riuscire ad acquistare in Italia un bobcat usato), richiede il lavoro di una persona dedicata.

I prezzi del cibo sono saliti ovunque, i salari non sono garantiti se manca il lavoro a causa del lockdown, quindi la produzione di cibo è una priorità per la Missione di Adwa.

Durante la stagione delle piogge, quando arrivano a maturazione mais, uva e mango, c’è un ulteriore problema: bisogna proteggerli dall’attacco degli uccelli. Mentre i contadini etiopi solitamente affidano la sorveglianza del mais ai bambini (!), alla missione di Adwa si sta cercando un modo alternativo… Per la frutta si è trovata una soluzione ingegnosa assieme alla sartoria interna: sono stati confezionati sacchettini di rete con cui avvolgere i frutti durante l’ultima parte della maturazione. Guarda le foto qui sotto.

Bravo Giovanni che ne inventa sempre una! E grazie a tutti gli amici che sostengono il progetto agricolo!

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