Auguri di buon Natale ed una preghiera…

Auguri di buon Natale ed una preghiera…

Cari amici,

da ormai tanti anni aspettate la lettera di Natale con le notizie che arrivano da Adwa. Abbiamo sempre atteso questo momento per ricordare lo stretto legame che unisce noi sostenitori alla missione Kidane Mehret, ai bambini ed alle loro famiglie.

Abbiamo trascorso un anno particolarmente difficile per la pandemia, speravamo di superarla rapidamente e tornare presto alla normalità. Nessuno poteva immaginare che nel nostro paese adottivo sarebbe scoppiata una guerra che con il passare delle settimane e dei mesi si è fatta sempre più aspra. Siamo arrivati ad un punto che, comunque finisca, le ferite da guarire saranno profonde e dolorose.

Come vorrei che in questo momento storico, segnato da una divisione così cruenta nella nostra seconda casa di Adua, rinascesse la fraternità: una fraternità capace di incontrare l’altro diverso da noi, anche se non è della mia famiglia, della mia etnia, della mia religione, ma è mio fratello, mia sorella. E questo vale anche nei rapporti fra i popoli.

Ma a Natale nasce un Bambino: una nascita è sempre fonte di speranza e promessa di futuro. Questo bambino è nato per noi, un “noi” senza confini, senza esclusioni. È il figlio che Dio ha dato all’intera umanità.

Nel Natale celebriamo la luce di Dio che viene nel mondo, e viene per tutti, perché solo così possiamo chiamarci – e siamo realmente – fratelli in ogni continente, lingua, cultura, con le nostre identità e diversità.

In questo giorno in cui Dio si fa bambino, volgiamo lo sguardo ai troppi bambini che in tutto il mondo – specialmente in Tigray – pagano ancora una volta l’alto prezzo della guerra e delle sue conseguenze.

I loro volti spingano i responsabili ad affrontare la causa dei conflitti e si impegnino instancabilmente per costruire un futuro di pace.

Quanto mi pare attuale la preghiera che Giovanni Paolo II scrisse in occasione del tragico conflitto dei Balcani! Ve la propongo qui, con l’invito a recitarla insieme:

Padre di tutti gli uomini,

accogli il grido dei piccoli, degli innocenti,

delle vittime della guerra

e mostra la tua predilezione per loro

fermando ogni violenza fratricida

ogni progetto di distruzione e di iniquità.

 

Cristo, fratello di ogni uomo,

fai sentire nel cuore di chi uccide ed opprime

la tua inquietudine di giustizia e di amore.

Spirito Santo, Spirito della vita

illumina la mente e riscalda il cuore

di coloro che hanno in mano la sorte dei loro simili

affinché gli uomini riconciliati

possano incontrarsi, parlarsi e scoprirsi fratelli.

“Un bambino è nato per noi” (Isaia, 9, 5), è venuto a salvarci. Egli ci annuncia che il male e il dolore non hanno l’ultima parola. Rassegnarci all’ingiustizia vorrebbe dire rifiutare la gioia e la speranza del Natale.

Buon Natale e buon anno nuovo pieno di speranze

Carlo Farnè

Presidente di Amici di Adwa