20 Dic Auguri di Buon Natale da Suor Laura
Carissimi amici dell’ospedale Kidane Mehret, dolente lettera di Natale, questa del 2023…
Ad Adwa nei mesi scorsi la scuola è ripresa, anche se con fatica immensa. Alcuni bambini sono fortunatamente rientrati ma molti sono dispersi nei vari villaggi, le famiglie sono fuggite in altri paesi africani, i contatti sono stati impossibili per il taglio completo di comunicazioni di qualsiasi tipo. Il Tigray, Adwa, sono stati chiusi in assedio dal 4 Novembre 2020 fino a pochi mesi fa. Sui confini si combatte ancora ma al momento nella zona centrale dove esiste la missione, non si spara più. Miracolosamente, la missione è rimasta intatta, mentre sono andate distrutte tutte le scuole, fabbriche, ospedali, centrali elettriche, raccolti e bestiame. Abbiamo impiegato tutte le risorse per salvare la vita di decine di migliaia di persone. Ovviamente abbiamo rifiutato l’evacuazione fortemente voluta dalle nostre rispettive ambasciate, ma nessuna di noi ha abbandonato la gente.
Il peggio di questa orrenda esperienza è stato il dover essere testimoni di stragi che hanno raggiunto e superato il milione di morti, la maggioranza civili. I caduti in battaglia sono un numero sconosciuto, sono e resteranno per sempre “militi ignoti”. Abbiamo perso insegnanti, tra cui Brahane, 23 anni, allevato alla missione e insegnante di educazione fisica. Morto e sepolto in qualche fossa comune chissà dove. Mamme e neonati sono stati il numero maggiore di perdite. Donne incinte rimaste sole hanno cercato di partorire in casa ma troppo stremate e deboli non ce l’hanno fatta. Cercando di raggiungere il nostro ospedale a piedi, molte hanno partorito per strada creature che non sono sopravvissute. Altre sono morte con le loro creature. Altre ancora hanno raggiunto l’ospedale con la creatura ormai morta in grembo.
Qui salvare vite è diventata la missione principale. Proprio per rispondere a questa necessità, stiamo concentrando le nostre forze sull’ospedale e sull’assistenza sanitaria, avendo recentemente affidato la scuola alle mani amorevoli delle mie consorelle Figlie di Maria Ausiliatrice.
La grande sfida è ripartire, traghettare la nostra gente da questa situazione di disperata emergenza a una graduale normalità. Dove i sopravvissuti potrebbero riprendere il lavoro, le fabbriche sono distrutte. Dove i bambini potrebbero riprendere la scuola, gli edifici sono stati saccheggiati dalle milizie o occupati dai rifugiati. I bambini sono traumatizzati, faticano a concentrarsi nelle materie teoriche quando i problemi quotidiani sono la sopravvivenza, il cibo da trovare ed i vestiti con cui coprirsi, un letto dove dormire in un luogo che possa somigliare a quello che noi “fortunati” chiamiamo casa.
Credetemi, questa del Tigray è rimasta una guerra sconosciuta, ma non meno tragica di quella dell’Ucraina, della Striscia di Gaza, di decine di altre nazioni. “Una guerra mondiale combattuta a pezzi”, come continua a dire Papa Francesco. Leggere le notizie sul giornale o sentirle in TV è molto diverso dal viverle ogni giorno con persone che ti muoiono tra le braccia.
Dopo queste parole vi domanderete con quale coraggio vi auguro un Buon Natale…
Il Natale è la festa della Pace, della Comunione fraterna, del Dio fatto Bambino come uno dei tanti partorito per strada in Etiopia. Lui ha trovato una stalla, sua Madre è sopravvissuta anche se tra paura e fughe, proprio come i nostri poveri con i quali abbiamo il privilegio di condividere le tragedie della vita.
Noi vi auguriamo PACE, vi regaliamo una speranza che non può morire proprio a causa di quel Bambino nato in una stalla.
Vi auguriamo BUON NATALE, che sia per ciascuno come quel primo Natale condiviso solo da pastori e angeli scesi dal cielo.
Non lasciatevi ingannare da vetrine con sconti favolosi e cene sovrabbondanti. Che il vostro Natale sia scambio di doni fatti con amore e perdono, che la vostra tavola sia festa di comunione e di amicizia fraterna. Che il vostro cuore sia aperto a chi ha la sfortuna di essere escluso dall’isola felice in cui noi, nonostante tanti piccoli o grandi problemi, ancora viviamo.
Buon Natale amici dal cuore grande. Continuate a sostenerci con la vostra generosità. Non importa se donerete poco o tanto. Stateci accanto come potete: i poveri che insieme salveremo saranno il vostro passaporto presso il cuore di Dio.
BUON NATALE!
Sr Laura e tutti noi di Adwa